mercoledì 18 febbraio 2009

apostrofo rosa

sono appena rientrata dal "pranzo", veloce ma rilassante, specie il caffè al mare, sotto il sole.
la mattina è stata davvero impegnativa; dopo la rassegna stampa arriva Masini che si dimostra comunque uno capace di parlare di quello che sa.
e quello che sa è che è il suo primo festival senza Mario Ragni, che ricorda con affetto.
si sprecano domande inutili, specie sull'omossessualità, argomento di cui tre giornalisti (o presunti tali) su cinque adorano parlare.
le frasi che mi hanno lasciata interdetta del buon Marco sono due:
"Arrivo da una famiglia sostanzialmente di sinistra", e quel 'sostanzialmente' mi ha piegata in due, e "Io poi crescendo sono andato ovviamente da un’altra parte", dove a rimettermi dritta e sull'attenti è stato quel 'ovviamente'.

vabbe'

qui in sala stampa è assurdo.
stamani alle nove e un quarto eravamo in tre: io, il capo e una romana che non vi sto nemmeno a desrivere.
io che i romani li adoro poi.
ma lei...
nemmeno ci saluta che esordisce con un: "ao' che so' usciti?"
e noi due in coro: "CHI?"
"i risultati deji ascolti..."
e il mio capo: "cosa ne sappiamo noi, e poi escono alle 11"
e lei: "ao' evvabbe', e nun v'arrabbiate!!"

da sopprimere, specie quando si è lamentata dei fiori in sala stampa perché "je fanno veni' la pelle secca".

arrivano piano piano tutti gli altri giornalisti.
uno si toglie la giacca e sfoggia un maglione rosa shocking.
l'altro si leva il cappotto e ne ha uno fucsia.
arriva Giordano nelle prime file e ne porta uno ciclamino.

c'è qualcosa che non va.
uno su due porta un maglione rosa, viola, fucsia... sto male.

per fortuna sono uscita di qui per il pranzo e una boccata d'aria.
alla focacceria abbiamo incontrato un uomo assurdi di ottant'anni che ci ha raccontato Sanremo dal suo storico punto di vista ed io e il capo lo abbiamo seguito affascinati.

ora è il momento della Nicolai e poi di Leali.
poi tocca alla Zanicchi, agli Easy Star All Star e ad Allevi.

sono quasi stanca di salutare sempre le stesse persone, per cui mi limito a fare occhiolini e sorrisi cretini di qua e di là.
evviva.

la crosticina che ho sotto il naso e che non vuole saperne di stare nascosta sotto ad un velo di fondotinta, mi fa assomigliare ad Hitler.

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